Non lo riconosceva come suo figlio e allora lo picchiava e maltrattava. La terribile scoperta su un bambino di 9 anni.
Orribile scoperta a Piove di Sacco dove un bambino di 9 anni ha subito violenze inaudite da parte del suo patrigno che lo frustava e maltrattava perché non lo riconosceva come suo figlio. A far scattare l’allarme le sue maestre che hanno notato i comportamenti del piccolo che, a quanto pare, non riusciva neppure a stare seduto sulla sedia della classe.
Bambino di 9 anni frustato dal patrigno: i fatti
Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, il bambino veniva picchiato con calci, pugni, frustato con la cintura dei pantaloni o addirittura con un filo elettrico. A compiere questi vili atti nei suoi confronti sarebbe stato il suo patrigno che non lo riconosceva come suo figlio e per questo lo massacrava di botte senza motivi apparenti.
I fatti sono avvenuti in una famiglia a Piove di Sacco, in Veneto. Il piccolo ragazzino è stato salvato dalle maestre della sua scuola. Il bambino frequenta la quarta elementare e le sue insegnanti, lo scorso 11 ottobre si sono rese conto che qualcosa non andasse per il verso giusto.
Da quanto è emerso, il piccolo sarebbe arrivato a scuola e non era capace, probabilmente per i lividi e il dolore, a sedersi sulla sedia in classe. Da quel momento è partita una segnalazione ai Servizi sociali comunali che, a loro volta, hanno allertato i carabinieri e il Suem.
Le indagini avrebbero portato alla terribile scoperta: il ragazzino veniva picchiato dal compagno di sua madre dal mese di giugno sino a settembre. Il suo corpo era pieno di lividi e segni evidente dei maltrattamenti. Ora il bambino è ricoverato nel reparto di Pediatria dell’Azienda ospedaliera di Padova, dove si trova con una prognosi di venti giorni, salvo complicazioni anche di natura psicologica.
La madre difende l’uomo
Dale informazioni raccolta sarebbe stato lo stesso ragazzino ad informare i medici di aver ricevuto le botte dal patrigno. Sua madre, invece, ha preso una posizione ben differente difendendo l’uomo: “Non è vero, mio figlio è caduto, è un ragazzino molto vivace”, avrebbe detto la donna.
In questo momento pare che il pubblico ministero padovano Sergio Dini avrebbe chiesto l’arresto del 39enne ma il gip Claudio Marassi ha ritenuto adeguato un provvedimento che prevede, a carico dell’indagato, il divieto di dimora nel Comune dove il figliastro vive con la mamma, l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto assoluto di avvicinare la vittima e i luoghi da lui frequentati.